Progetto Educativo

Progetto Educativo 

Nel nostro progetto educativo si esprimono le ragioni per cui la Scuola “La Vela” è nata: accompagnare il bambino – e poi il ragazzo – ad affrontare positivamente la realtà, col desiderio di scoprirne il significato.

E’ questa ipotesi educativa che, nel 1986, spinge un gruppo di genitori a formare una cooperativa per dare vita ad una nuova scuola a Rovereto, al fine di assicurare ai propri figli un insegnamento di qualità dentro una continuità educativa tra famiglia e scuola.

Alcuni dei genitori fondatori, insegnanti, investono nell’impresa la loro professionalità e trasmettono la loro motivazione e la loro esperienza ai colleghi che mano a mano li affiancano, portando il contributo della loro competenza e sensibilità.

I programmi di insegnamento fanno riferimento ai piani di studio ministeriali e provinciali, interpretandoli secondo le priorità e l’approccio individuati dal progetto educativo.

Un’attenzione privilegiata è dedicata alla lingua italiana e alla matematica, assi portanti dell’apprendimento.

L’insegnamento delle lingue straniere è curato da insegnanti di consolidata esperienza, in prevalenza madrelingua.

Tutte le modalità espressive sono valorizzate, perché in esse la personalità si esprime e cresce.

Le proposte culturali, artistiche, scientifiche del territorio sono recepite e rese organiche alla formazione globale degli alunni.

L’offerta curricolare è arricchita da spazi studio e laboratori opzionali.

Nel tempo si confermano e si incrementano i punti che caratterizzano e qualificano il percorso:

  • L’alunno guardato e accompagnato nella sua totalità di persona: intelligenza, energia affettiva, sensibilità, attitudini, interessi, desiderio di felicità…
  • L’insegnante come adulto che accoglie l’alunno e lo guida a fare esperienza, proponendogli la propria persona e non soltanto un “sapere”
  • La condivisione del progetto educativo e il lavoro collegiale degli insegnanti, condizione per l’unitarietà della proposta educativa e didattica
  • L’educazione all’apertura e all’attenzione nei confronti della realtà, delle sue provocazioni, della sua attrattiva e del suo significato
  • La corresponsabilità educativa famiglia – scuola, fondamentale per conoscere veramente l’alunno, per creare situazioni favorevoli al suo lavoro scolastico, per dargli riferimenti certi.

Questi principi determinano l’impostazione didattica ed organizzativa della scuola.

La proposta didattica considera ogni alunno nella sua specificità e lo sollecita a vivere da protagonista il proprio percorso, mettendo in gioco ragione ed affettività. Utilizza modalità attive e laboratoriali, che favoriscono l’apprendimento attraverso l’esperienza e lo sviluppo di competenze disciplinari e trasversali.

Il percorso di apprendimento implica soggetti diversi e complementari: l’alunno, l’insegnante, la scuola e la classe, la famiglia, l’ambiente.

Desideriamo far crescere un alunno “vivo”. La nostra impostazione educativa valorizza e vuole incrementare, in quanto fondamentali per imparare e per vivere, la capacità di stupirsi, la disponibilità a rischiare personalmente e a prendere sul serio le domande che la situazione pone, la capacità di vivere l’errore come occasione per un approfondimento di conoscenza e consapevolezza, la disponibilità al lavoro guidato. Per questo ci interessa educare la capacità di affezione a sé, ai contenuti da indagare, ai compagni, agli insegnanti.

L’insegnante è l’adulto che indica i passi necessari per l’esperienza conoscitiva.

L’avventura della conoscenza avviene nella concretezza di un rapporto umano: il “maestro” accompagna e guida lo studente a fare ordine nel sapere, a diventare sempre più consapevole di sé e del mondo, gli offre un metodo per introdursi nella complessità del reale.

Non è colui che “fa per”, ma colui che “fa con” il bambino-ragazzo, provocandone concretamente, pazientemente e tenacemente la libertà.

L’insegnante impara continuamente: attraverso la formazione ricorrente, la collaborazione con i colleghi, il dialogo con i genitori, il rapporto con gli alunni, l’osservazione della realtà.

La scuola è un luogo di crescita della persona e di costruzione della conoscenza in un contesto comunitario positivo, fatto di relazioni significative sia con gli adulti che con i compagni, dove il bambino-ragazzo è accompagnato a giudicare e ad affrontare costruttivamente le circostanze positive come le difficoltà e le contraddizioni.

La qualità della scuola è assicurata anzitutto dalle persone che in essa operano; tutto il personale - docente, amministrativo, ausiliario - contribuisce significativamente a creare un clima educativo accogliente e sereno.

La classe è un contesto di rapporti stabili che favorisce l’identità personale. La vita della classe –percorso di apprendimento, relazioni, confronto nelle differenze, solidarietà - costituisce un importante apporto alla formazione umana, sociale e culturale del bambino-ragazzo.

La famiglia, soggetto educativo primario, è il primo luogo in cui il bambino impara a destreggiarsi nel mondo e a trovare risposte ai propri perché. La corresponsabilità educativa tra famiglia e scuola, nel rispetto della specificità e del ruolo di ciascuna, è fondamentale per creare situazioni favorevoli al positivo lavoro scolastico degli alunni.

Il rapporto con i genitori trova numerose occasioni per concretizzarsi: incontri collettivi e colloqui individuali, collaborazione in iniziative significative per la vita della scuola, momenti di confronto e approfondimento su tematiche educative, anche in collaborazione con esperti esterni.

L’ambiente in cui la scuola vive è un dato fondamentale di realtà da conoscere, con cui rapportarsi costruttivamente, da valorizzare usandone responsabilmente le risorse.

La realtà tutta nelle sue diverse dimensioni è l’orizzonte del processo educativo, che ha appunto il fine di introdurre la persona alla realtà totale.

 

NELLO SPECIFICO DELLA SCUOLA PRIMARIA, il metodo pedagogico è imperniato essenzialmente su alcuni punti che favoriscono la maturazione della persona nella sua interezza:

  • Il rapporto alunno – insegnante, basato su fiducia, pazienza, tempo, valorizzazione.
  • La comunicazione quale strumento fondamentale del rapporto, sia come dialogo interpersonale e sociale che come strumento di conoscenza: accompagnamento ad osservare, ad apprendere e quindi a rielaborare personalmente.
  • Il valore della partecipazione disciplinata. Lo sguardo, l’azione e il giudizio dell’insegnante sono tesi a valorizzare e promuovere i bambini nelle loro capacità; ad accompagnarli nella costruzione della vita comunitaria e nella ricerca di soluzioni ai problemi che emergono; a orientarli alla vita come persone responsabili verso sé e verso gli altri.
  • La corresponsabilità di famiglia e scuola. Alla famiglia non chiediamo una delega, ma un dialogo serio e sincero sulla proposta della scuola e sul percorso del bambino.

La programmazione didattica ha cura di introdurre gli alunni nelle attività con la necessaria gradualità, per mantenere e rafforzare in loro il gusto dell’apprendimento e della collaborazione con gli insegnanti.

La scuola primaria aiuta il bambino a percorrere il suo naturale iter evolutivo acquisendo:

  • i fondamentali tipi di linguaggio verbali e non verbali, iconico, grafico, storico, scientifico, matematico, creativo;
  • le abilità, le capacità e le modalità di indagine essenziali alla comprensione del mondo umano, naturale e/o artificiale;
  • la capacità di affrontare in modo critico i problemi che la realtà presenta;
  • lo stile cooperativo all’interno dei gruppi di lavoro, in cui ciascuno opera per la miglior riuscita di un progetto comune e condiviso.

A questo scopo, è ampiamente utilizzato il metodo laboratoriale; gli interventi di esperti approfondiscono gli argomenti trattati in nesso diretto con la realtà; uscite didattiche rappresentano momenti di integrazione e sintesi dei diversi apprendimenti disciplinari ed occasioni di socializzazione.

 

NELLO SPECIFICO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO,
la nostra proposta educativa intende offrire un punto di vista sintetico sulla realtà
, dentro il quale la capacità analitica possa svilupparsi in modo ordinato e orientato allo scopo. 

Per questo riteniamo fondamentale un lavoro didattico teso a stimolare le domanda dell’alunno sulla realtà e a evidenziare i nessi tra i vari oggetti di conoscenza. Sempre per questo, diamo grande valore alla collegialità di lavoro tra insegnanti: confronto su obiettivi, posizioni e dinamiche educative, costante dialogo sul percorso dei singoli alunni, verifica del percorso, realizzazione di iniziative interdisciplinari.

Nello stesso tempo, la scuola introduce alla scoperta della realtà attraverso le materie di studio. Nella scuola secondaria di primo grado si evidenzia, in modo più netto ed importante che nella primaria, la specificità delle diverse discipline, ossia dei diversi metodi e linguaggi di approccio alla realtà. Per questo, curiamo attentamente la scelta e lo sviluppo dei contenuti disciplinari, insieme al metodo di approccio agli stessi, ed insistiamo sull’importanza che l’alunno si metta seriamente in gioco in tutte le discipline.

Riteniamo fondamentale sviluppare le attitudini e le capacità di ciascuno, nel rispetto dei tempi personali. Per questo valorizziamo tutte le discipline, pur riconoscendo la centralità di alcune di esse (italiano, matematica, lingue straniere), e per questo dedichiamo attenzione alla singola persona in crescita, alla sua concretezza e unicità, in un’ottica di “orientamento permanente”.

Il percorso di conoscenza implica la libertà dell’alunno, cioè l’impegno della sua ragione e della sua affettività con quanto si trova di fronte. Questa posizione ha bisogno di essere educata con pazienza e tenacia. Per questo non rinunciamo a provocare e a sostenere la responsabilità del ragazzo rispetto a ciò che gli proponiamo, puntando sulla sua messa in gioco consapevole più che sul “contenimento” mediante le regole.

Nello stesso tempo, è evidente il bisogno dell’alunno di prendere coscienza e di appropriarsi del senso del “bene” e del “male” – cioè di cosa favorisce il compimento della persona e di cosa invece lo ostacola - che nel contesto sociale e culturale di oggi è molto confuso. 

Alla scuola secondaria di primo grado, l’alunno è nell’età in cui generalmente inizia la presa di coscienza critica di se stessi e della realtà, con un paragone tra le proprie personali esigenze di verità, di bellezza, di giustizia, e quanto l’educazione familiare e scolastica propone. Il ragazzo tende all’autonomia di pensiero e di giudizio, cerca nuovi punti di riferimento. È un momento importantissimo e delicato, in cui è indispensabile che la libertà si fortifichi e che la ragione sia aperta a tutti i fattori del reale; un segno di questa apertura è l’attenzione al positivo. Per questo intendiamo stimolare il giudizio costruttivo e accompagnare ogni alunno in un’esperienza di valorizzazione di ciò che egli è e di ciò che egli incontra. 

La valutazione ha per oggetto le competenze e la consapevolezza critica acquisite nel percorso. Serve agli insegnanti, per verificare l’efficacia delle sue scelte didattiche; all’alunno, per conoscersi meglio e rivedere la propria posizione; alla famiglia, che ha la responsabilità educativa ultima. Per questo diamo particolare attenzione alla valutazione formativa, rivolta a sostenere l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della capacità di lavoro, e comunichiamo la valutazione sommativa, rivolta a misurare e verificare gli apprendimenti raggiunti, in un contesto di dialogo con il ragazzo e con i genitori.